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Curiosità romane

La beffa del pedaggio

Secondo l'abitudine della Camera Apostolica, l'incarico di riscuotere il pedaggio di ponte de' Fiorentini (scomparso), fu affidato a Domenico "er Moro de ponte de fero". Nessuno riuscì mai a eludere la sorveglianza del Moro, eccetto un... morto nel 1840. Un giorno avanzò sul ponte una bara, portata a spalla, preceduta da un uomo dal passo cadenzato. Presso la garitta del Moro l'uomo si fermò, si tolse il cappello e dette la precedenza al morto e al corteo. Uscita dal ponte l'ultima persona, l'uomo si avvicinò alla finestrella del casotto e lasciò cadere un soldino. "E l'artri sordi?", chiese il Moro. "Quali?", ribattè l'uomo. "Quelli der corteo che avete contato". "Ma io non faccio parte der mortorio. Io ho ceduto il passo pe' rispetto. Il morto mica era mio!" Si trattò forse del solo boccone amaro ingoiato dal Moro in tutta la sua carriera.

Il censimento delle prostitute

Precisa testimonianza dell'entità numerica delle prostitute, sotto il pontificato di Clemente VII, la si rinviene nella Descriptio Urbis o Censimento Gnoli del 1526. Quasi non esiste pagina in cui non vengano registrate prostitute, facilmente riconoscibili dal nome e dal luogo di provenienza: Pantasilea aretina, Lucretia da Bologna, Claudia francesa, Leonarda portuguesa, Regina tedesca. Altre donne erano identificate con nome patronimico e dall'aggettivo vedova, nubile oppure dall'arte esercitata: Zanina scoparola, Magdala albergatrice. Qualche volta il mestiere esercitato copriva l'effettiva attività di prostituta più remunerativa.

Gli strani fenomeni di casa Tromba

L'11 maggio 1861, in casa del dottor Tromba, cominciarono dei fenomeni incredibili: materassi che volavano per le stanze e poi si affacciavano al balcone, stoviglie che rimbalzavano sui muri, sedie che ballavano. Il povero Tromba, con moglie e figli, chiamò il parroco, che, di fronte allo spettacolo, impallidì e scappò. E così fece la famiglia Tromba, non prima di aver murato porte e finestre. In realtà, gli artefici dei fenomeni erano dei poveri carpentieri arruolati da papa Pio IX per spaventare la famiglia del dottore, seguace della massoneria anticlericale. Immaginatevi che sorpresa per gli "operai" assoldati dal Papa nel ritrovarsi murati vivi: più urlavano, più la gente scappava atterrita dai presunti ectoplasmi.

I fantasmi di Emmeline Stuart

La Villa Stuart vanta una notorietà internazionale. Tutto risale a Emmeline Stuart che acquistò l'edificio e il parco alla fine dell'Ottocento. La gentile signora si dilettava in sedute spiritiche che teneva insieme con un suo parente, di cui era segretamente innamorata, un certo lord Allen. Tutto andò per il meglio, finché un giorno le "presenze" non presero il sopravvento sui due Stuart, facendoli impazzire un poco alla volta. La Emmeline cominciò a vedere una sorella, morta da vent'anni, in ogni angolo della casa e Allen si intratteneva con ogni sorta di demoni, spiriti e folletti. Per non parlare della misteriosa fine del signor Allen. Quando morì, non si tenne nessun funerale. Emmeline confessò in seguito che ogni notte lei metteva la mano in un buco praticato nel muro della cantina e sentiva le dita di Allen stringere le sue. Abbattuta la parete si rinvenne il cadavere putrefatto del lord inglese.

Il povero prete incenerito

Il 13 luglio 1638, durante un temporale, un povero prete se ne stava nella sua stanzetta al riparo dalla pioggia. Di colpo, entrò dalla finestra un lampo "maligno" che gli incenerì il letto. Il prelato scappò e per miracolo sfuggì a un'altra saetta che, penetrando dal lucernaio, si incuneò nella tromba delle scale. Terrorizzato, l'uomo si rifugiò nella casa del Signore, ovvero nel tempio di San Carlo a' Catinari. Non l'avesse mai fatto! Come s'inginocchiò per pregare, una folgore lo incenerì. Si dice che da allora nelle notti tempestose si aggiri nei pressi della chiesa e imprechi alla sua cattiva sorte.

Gli antidoti contro le apparizioni

Nell'attuale piazza di Santa Croce in Gerusalemme, c'era un tempo una specie di collinetta che tutti chiamavano "monte cipollaro", poiché la zona era coltivata con questi ortaggi, di cui ci si riempiva la pancia nella notte di San Giovanni. Con le bucce delle cipolle avanzate dall'abbuffata si soleva strofinare tutti gli angoli, mobili e suppellettili delle abitazioni infestate da inspiegabili apparizioni. Dopo la cura sembra che gli spettri fuggissero davvero, ma insieme ai padroni di casa semiasfissiati dalle esalazioni. Per questo motivo, dalla fine del Seicento in poi si passò ad usare negli esorcismi l'aglio non sbucciato: meno efficace, ma senza dubbio meno puzzolente.

Il cardinale raccomandato dalla sorella

E' noto che Paolo III Farnese doveva la sua elezione a cardinale all'intercessione della sorella Giulia presso il papa Alessandro VI Borgia, del quale essa era l'amante. Il 20 settembre 1493 venne redatto l'elenco dei nuovi cardinali nominati, l'ultimo dei quali è "unum de domo Farnesia, consanguineum concubinae suae, Iuliae bellae". A ricordo di ciò lo scultore Guglielmo Della Porta ritrasse la donna nella figura allegorica della Giustizia ai piedi del monumento funebre di Paolo III in San Pietro. In origine la figura era interamente nuda; poi fu coperta col panneggio che ancor oggi si vede, quando, in pieno clima controriformista, la sua nudità apparve scandalosa.

Prima ipnosi collettiva

Il 15 giugno del 1789 tutto il sangue blu della città eterna si era dato appuntamento in Villa Malta per assistere ad alcuni esercizi divinatori illustrati da un signore tanto affascinante quanto impenetrabile: Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro. Il "mago" prese tra le mani una colomba bianca e iniziò a carezzarla. Di colpo, tutte le lampade persero vigore e nel salone del ricevimento piombò il buio. Tutti nella sale credettero di vedere la stessa scena: una folla inferocita attreversava le strade di Parigi e piombava sulla Bastiglia, faceva a pezzi le guardie e liberava i prigionieri. Poi, ancora, la folla assaliva Versailles e catturava il re. Cagliostro aveva sottoposto gli ospiti a un fenomeno di ipnosi collettiva. Ma attenzione! La Bastiglia verrà assaltata il 14 luglio dello stesso anno.

La confessione di Lorenza

Il 28 luglio 1789, la moglie di Cagliostro, la devota Lorenza, si recò nella chiesa di Santa Caterina della Rota per confessarsi. Il parroco, però, trascrisse parola per parola i "peccati" riferiti dalla donna e li inoltrò alla Curia. Cagliostro venne arrestato e imprigionato a Castel Sant'Angelo, dove venne sbattuto nella stessa cella di Giordano Bruno e Tommaso Campanella: un buco con un pagliericcio abitato da una legione di vermi e il pavimento ricoperto da un esercito di topi. Tuttavia il veggente riuscì a non ammalarsi. Morirà molto più tardi nel Castello di San Leo.

Inaugurazione dell'edicola di Sant'Andrea

E' tra le aiuole del piazzale Cardinal Consalvi antistante il Ponte Milvio. E' un'edicola con la statua di Sant'Andrea e fu eretta dal papa Pio II per ricordare che proprio in questo luogo il 12 aprile 1462 aveva ricevuto dalle mani del cardinal Bessarione la testa del santo, proveniente da Patrasso. La statua era coperta da un baldacchino che prometteva l'indulgenza plenaria a favore di quanti la visitassero, adorando per cinque volte Gesù e chiedendo l'intercessione del martire. Il baldacchino fu distrutto nel 1886 da un fulmine.