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Storia di Roma - Parte prima

Inaugurazione del Colosseo

L'Anfiteatro Flavio acquisì il nome di "Colosseo" per la colossale statua bronzea di Nerone, eretta dal tristemente famoso imperatore come decorazione dell'atrio della sua villa Domus Aurea. L'imperatore Adriano, avendo deciso di smantellare il più antico atrio di Nerone per edificare il suo tempio di Venere e Roma, fece spostare l'enorme statua vicino all'anfitetaro. Il Colosseo fu inaugurato da Tito con cento giornate di spettacoli per i romani, imperniati sulle "venationes", cacce condotte da gladiatori contro animali esotici: 5000 tra leoni, elefanti, tori, pantere, ippopotami, coccodrilli, orsi, pantere e antilopi, furono uccisi nella sola giornata d'inizio.

Istituzione del Ghetto

La sua istituzione fu decretata nel 1555 con una bolla di Paolo IV Carafa e sorse, nel quartiere tra Monte Cenci e il Teatro Marcello, piazza Mattei e il Tevere, con tanto di muro e tre porte, dalle quali gli ebrei potevano uscire tra l'alba e il tramonto, solo con permessi speciali e mai di notte. Al tempo di Sisto V (1585-90) il Ghetto è ampliato verso il Tevere e assume l'aspetto di un quadrilatero. Non sono più di tre ettari. Con le piene del Tevere sempre incombenti e al chiuso dal tramonto all'alba, le condizioni igieniche erano spaventose. Frequenti erano nel Seicento le epidemie per mancanza di fontane pubbliche, tanto che per molto tempo gli ebrei bevvero acqua di fiume. In più si registrava un'interdizione da gran parte dei mestieri e dalla vita pubblica in un'emarginazione totale. Le mura del "serraglio degli ebrei" verranno abbattute nel 1885.

Incoronazione di Carlo Magno

Nel Natale dell'800, nell'antica basilica costantiniana di San Pietro Papa Leone III incoronò Carlo Magno re dei Franchi imperatore del Sacro Romano Impero. Nella nuova Basilica l'evento è ricordato con il grande disco di Porfido,dove Carlo Magno si prostrò per ricevere la corona imperiale.

Pio VII e la Restaurazione

Pio VII rientrò da Savona nel 1814, dove era stato deportato per volere di Napoleone dopo aver assistito a Parigi all'incoronazione del nuovo Carlomagno in Notre Dame, e pur costretto ad un nuovo allontanamento a causa della minaccia di avanzata di Gioacchino Murat, re di Napoli, riprese nel giugno 1815 l'opera di restaurazione. Essa potè dirsi illuminata specie per quanto riguardava la conservazione delle innovazioni giuridiche napoleoniche, la secolarizzazione dei beni ecclesiastici, la continuazione delle opere pubbliche avviate.

Nasce il Triumvirato di Mazzini

Il 9 febbraio 1849 veniva proclamata la Repubblica Romana con un triumvirato affidato a Mazzini, Saffi e Armellini, mentre un assemblea costituente eletta nelle province romane elaborava una costituzione democratica. L'idea della "costituente" si era affermata a Roma dopo la fuga a Gaeta del papa Pio IX (l'assassinio del ministro liberale conservatore Pellegrino Rossi ad opera di settari aveva indotto il papa a chiedere la protezione del re delle Due Sicilie). L'assemblea costituente, eletta a suffragio universale maschile, aveva proclamato la fine del potere temporale della Chiesa e la nascita della Repubblica Romana, appunto, unita alle altre regioni d'Italia. A Roma giungevano deputati dalla Toscana. Il potere esecutivo veniva retto a Roma dal triumvirato.

Muore Giuseppe Giocchino Belli

E' il grande poeta romano che con i suoi 2279 sonetti in romanesco ha raffigurato Roma tra il 1830 e il 1847 attraverso uno scenario realistico dei suoi difetti e dei suoi pregi. Non una magnificazione della città, ma una sorta di antimmagine della "capomunni" di un tempo, per come è caduta nella decadenza civile a causa di un governo pontificio che ha ridotto il centro della cristianità a una "Fajola indeggna". Morì nel 1863.

La Presa del Quirinale dal Re d'Italia

La presa di possesso del palazzo del Quirinale, dal 1575 residenza ufficiale dei papi, in nome del re d'Italia Vittorio Emanuele II della famiglia Savoia, avvenne la sera dell'8 novembre 1870 da parte del generale Lamarmora e fu una seconda breccia di Porta Pia. Avvenne infatti abbattendo le porte, perché il segretario di Stato, il cardinale Antonelli, rifiutò di consegnare le chiavi. Il re arrivò a Roma solo un mese dopo. E il palazzo del Quirinale divenne la sede ufficiale della famiglia Savoia.

La prima pietra per il Vittoriano

Nel 1878, immediatamente dopo la morte di Vittorio Emanuele II, il primo re dell'Italia unita, fu bandito un concorso internazionale per un monumento romano che commemorasse il Padre della Patria e l'Unificazione dell'Italia. Parteciparono 299 architetti con 223 progetti, ma quando la decisione finale del comitato cominciò a creare parecchie controversie, si decise di tenere una nuova competizione. Il tema per il secondo round era molto più specifico del primo: il monumento doveva essere costruito sulle pendici del colle Capitolino, di fronte a via del Corso, e doveva riservare un posto d'onore alla statua ritratto del Re a cavallo. Vinse Giuseppe Sacconi e i lavori iniziarono nel 1885. Il monumento fu inaugurato solo nel 1911. E' stato spesso criticato per l'aspetto (soprattutto per lo stridente bianco e abbagliante calcare di botticino) tanto da essere paragonato a una torta nuziale,a una macchina da scrivere, a un calamaio, a una dentiera, a un catafalco.

Il bombardamento di San Lorenzo

18 luglio 1943: è la notte della distruzione del quartiere romano di San Lorenzo. E' la strage di cittadini inermi, la violazione del sonno dei morti nella parte più antica del cimitero del Verano. Il bombardamento del quartiere resterà nella memoria dei romani. Sono i bombardamenti aerei americani che colpiscono sistematicamente il romano quartiere di San Lorenzo.

Gli americani liberano Roma

La mattina del 5 giugno 1944 i romani incontrarono la libertà che veniva da porta San Giovanni e da Porta Maggiore. Essa non s'adornava di pennacchi piumati di bersaglieri, ma rideva dalle grandi e semplici facce dei soldati americani, cui presto si aggiunsero altri volti di ogni colore insieme a quelli dei carabinieri italiani. Gli alleati mettevano in fuga i tedeschi, che la sera prima avevano compiuto il loro ultimo ed inutile eccidio, fucilando sulla via Cassia, in località La Storta, 13 persone. Sembrava che tutto il mondo si fosse dato appuntamento a Roma per celebrare il più bel trionfo di tutti i tempi.

L'arrivo a Roma di Vittorio Emanuele II

L'arrivo di Vittorio Emanuele II a Roma il 31 dicembre si svolse quasi in sordina. Quando la notte di capodanno il re si affacciò a salutare la folla in attesa in piazza, lo fece dalla finestra del mezzanino, la terza a sinistra del torrione, perché dalla Loggia della Benedizioni poteva apparire un atto profano. In effetti la prima fase dell'"insediamento" di Vittorio Emanuele a Roma come primo re dell'Italia unita avvenne in punta di piedi. Solamente l'alluvione del 28 dicembre 1870 aveva convinto il re a venire in visita privata nella nuova capitale, mentre Corte e Governo si trasferiranno solamente nel luglio 1870. E le prime decisioni che vennero prese riguardarono proprio la difesa di Roma dalle piene del Tevere. Vittorio Emanuele regnò fino alla sua morte (1878).

Bombardamento sul Vaticano

Alle ore 21 quattro bombe, lanciate da un "misterioso" aereo, colpiscono il Laboratorio dei Mosaici del Vaticano. La cittadinanza comprende che la provocazione è organizzata dai tedeschi mentre i capi dei fascisti romani si difendono dalle accuse protestando la loro fede cattolica.

L'assassinio di Teresa Gullace

Centinaia di donne si raccolgono davanti alle caserme di viale Giulio Cesare per chiedere la liberazione degli uomini che sono stati rastrellati per le strade della città e che vi si trovano rinchiusi. I tedeschi sparano su una donna di nome Teresa Gullace, madre di cinque figli e in attesa del sesto, e l'uccidono.