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Storia di Roma - Parte seconda

Inaugurazione della Basilica di San Pietro

Grazie alla politica di unificazione religiosa all'insegna del Cristianesimo dell'imperatore Costantino, i lavori di costruzione della nuova basilica dedicata a San Pietro, iniziati nel 315, videro la consacrazione nel 316 da papa Silvestro I. Costantino aveva deciso di costruire la nuova chiesa sopra un antico santuario che ricordava il luogo di sepoltura dell'apostolo Pietro dopo il martirio per crocifissione a testa all'ingiù avvenuto presso il Circo di Nerone. Sulla povera fossa originaria scavata dai cristiani contemporanei di Pietro, papa Anacleto aveva fatto innalzare alla metà del II secolo una memoria o "trofeo". Costantino diede inizio ai lavori per il nuovo edificio nel 315. Questo venne consacrato il 18 novembre dell'anno seguente da papa Silvestro, e terminato nel 349. Di grandezza paragonabile all'attuale basilica, vantava cinque navate ricoperte da capriate e scandite da colonne, ed era preceduto da un atrio quadriportico con la vasca per le abluzioni al centro. Nei mille anni successivi, fu arricchito continuamente di mosaici, affreschi, monumenti, edifici, tombe di pontefici e degli ultimi imperatori d'Occidente. Nel 1506, per volere di papa Giulio II, l'antica basilica, che ormai verteva in pessime condizioni, fu distrutta, e i lavori di ricostruzione iniziarono sotto la guida di Donato Bramante.

Un nuovo porto per Roma

Nel 42 d.C. l'imperatore Claudio, per ovviare al fenomeno di insabbiamento del porto di Ostia, promosse di scavare un nuovo bacino portuale a nord della foce del Tevere. La scelta fu criticata dai tecnici del tempo proprio perché l'insabbiamento causato dai detriti fluviali era maggiore sul lato scelto. Il porto fu terminato dopo la morte di Claudio, sotto Nerone, e venne chiamato "portus ostiensis". Le obiezioni degli esperti ben presto si dimostrarono fondate. Fu l'imperatore Traiano a promuovere nel 106 un progetto grandioso per un secondo bacino portuale, interno e più riparato, dalla forma perfettamente esagonale. L'inaugurazione avvenne nel 113.

Inaugurazione della prima stazione radio

Il Centro Trasmittente Marconi, in viale Pio XI, fu fatto costruire dall'omonimo papa per dotare la Città del Vaticano di una stazione radio di potenza tale che potesse assicurarle indipendenza. Il primo impianto fu costruito su progetto di Guglielmo Marconi dalla società Marconi di Londra e venne inaugurato il 12 febbraio 1931 alla presenza del pontefice e dello scienziato.

La morte di Torquato Tasso

Annesso alla chiesa di Sant'Onofrio, al Gianicolo, vi è il convento omonimo nel quale Torquato Tasso, il grande poeta della "Gerusalemme liberata", visse gli ultimi anni della sua vita e morì. La chiesa ha tre campane e la più piccola è detta Campana del Tasso, perché accompagnò gli ultimi momenti di vita del poeta, seguitando a suonare fino alla morte avvenuta il 25 aprile 1595 (il Tasso venne poi sepolto nella prima cappella di sinistra della chiesa).

La morte di Goffredo Mameli

Nato a Genova nel 1827, venne a Roma dopo aver partecipato alle Cinque Giornate di Milano. Ferito una prima volta a Porta Cavalleggeri il 30 aprile, fu nuovamente colpito a una gamba alla villa del Vascello il 3 giugno. Trasportato all'ospedale dei Pellegrini, morì per un'infezione mal curata un mese dopo, il 6 luglio 1849. Nel 1941 a Roma, su via Garibaldi, fu eretto il "Monumento ai caduti per la causa di Roma italiana" che ricorda i patrioti morti a Roma tra il 1849 e il 1870. Numerose le lapidi con i nomi dei defunti nella cripta-sacrario, mentre in un sarcofago di porfido fu sepolto solo Goffredo Mameli. E' autore dei versi di "Fratelli d'Italia", divenuto dal 1946 inno d'Italia con la musica di Novaro.

Istituzione della Guardia Svizzera

La Guardia Svizzera fu istituita il 21 gennaio 1506 per volere di Giulio II. L'uniforme di gala sarebbe stata disegnata, sempre per volere del papa, da Michelangelo e la caratterizzano le fluttuanti losanghe gialle e blu con risvolti rossi, il vistoso morione di foggia spagnola sormontato da rosse piume di struzzo, la gorgiera, la corazza e l'alabarda di due metri, pesante sei chili. Oggi la Guardia è reclutata nei cantoni cattolici della Svizzera tedesca.

Incidenti nell'anno santo

Il 1450 fu un drammatico anno santo. Il 18 settembre centinaia di pellegrini diretti a San Pietro affollavano il ponte Sant'Angelo. Il ponte era sempre stato il percorso principale per arrivare al Vaticano dai tempi di Bonifacio VIII (e i ponti romani erano sempre stati famosi per la loro solidità). La persona responsabile della tragedia, non voluta, fu il famoso cardinal Pietro Bembo, che cercava di farsi largo sul ponte a cavallo di un mulo. Le urla e l'agitazione della folla eccitarono irrimediabilmente lo scalpitante mulo che cominciò a creare il panico. La pressione fu enorme e i parapetti del ponte cedettero: centinaia di persone precipitarono nell'acqua gelida del Tevere. 172 persone morirono.

Il Sacco di Alarico

Il barbaro romanizzato generale Stilicone incarna per dieci anni la grandezza dei romani antichi con saggi provvedimenti amministrativi e sagaci azioni militari. Intanto la capitale è stata spostata nella più difendibile Ravenna. Ma la follia acceca l'elemento romano delle milizie che, sospettando Stilicone di intesa con Alarico re dei Goti, lo uccidono nel 408, in Ravenna. Alarico, per ritorsione contro la Corte ravennate, marcia su Roma. Dopo un lungo assedio, la prende d'assalto. E' il primo saccheggio di Roma che lascia senza fiato l'intero impero. Si racconta che i Goti rubarono persino il tesoro del Tempio di Salomone preso dall'imperatore Tito nel 70. Secondo la tradizione la famosa Menorah, il candelabro a sette braccia, fu sepolto con Alarico nel fiume Basento, in Calabria, nella tomba che i suoi barbari scavarono nel letto del fiume dopo averne deviato le acque.

Consacrazione del Pantheon

Il Pantheon, uno dei monumenti più "illustri" della Roma classica, diventò chiesa cristiana nel 608 quando l'imperatore Foca lo donò a papa Bonifacio IV: la consacrazione avvenne il 13 maggio 609 con dedica a Santa Maria ad Martyres. Il tempio di "tutti gli dei", costruito dal console Marco Vipsanio Agrippa nel 27 a.C. e restaurato dopo un terribile incendio dall'imperatore Adriano nel 118 d.C., diventò la chiesa "di tutti i martiri", tanto che Bonifacio IV saccheggiò le catacombe romane fino a riempire, secondo la tradizione, 28 carri con ossa di martiri che finirono sepolte sotto la Confessione del nuovo santuario.

La Lotta per le investiture

Il nocciolo della questione consisteva nello stabilire a quale dei due poteri, temporale o spirituale, spettava di nominare quei feudatari che erano anche vescovi. Nel 1075 papa Gregorio VII aveva convocato in Roma un concilio che proibiva l'investitura laica dei vescovati, decisione resa pubblica con il Dictatus Papae. L'imperatore Enrico IV rispose convocando la Dieta di Worms che proclamava deposto il papa. Quest'ultimo scomunicò e depose Enrico, il quale fu costretto a chiedere il perdono rimanendo tre giorni e tre notti al gelo davanti il Castello della Contessa Matilde di Canossa, che ospitava il papa. Perdonato, l'imperatore ritornò alla carica: con un esercito occupò Roma, costringendo il papa a rifugiarsi dentro Castel Sant'Angelo. Nel 1084 arrivò Roberto il Guiscardo a sistemare la situazione.

La prima Università romana

Il Palazzo della Sapienza, vicino piazza Navona, rievoca quello dell'antica università romana fondata da papa Bonifacio VIII nel 1303, che qui ebbe sede dal tempo di Eugenio IV fino al 1935, quando fu inaugurata la nuova Città Universitaria.